
La storia degli indiani ingrifati sempre più ingrifati - Il segreto delle grandi opere
"Scherzando, si può dire di tutto, anche laverità".
L'aforisma di Sigmund Freud ben si adatta a questo nuovo "viaggio" di Mario Ciofi, ancora una volta solo all'apparenza stravagante e svampito.
Basta inoltrarsi nel fitto bosco delle sue parole, lasciare scivolare i piedi nei solchi da lui preparati come perfetti binari, per ritrovarsi sparati in un altro mondo parallelo e vivere dunque un'altra scoppiettante e pirotecnica avventura.
Di quelle per intenderci, che tanto sanno di fantasia, di fumetto, di missione impossibile, ma che poi a ben vedere non lo sono davvero.
I personaggi di Mario sono come certi fogli dormienti pescati da una scatola di scarpe che sotto le sue mani prendono briosa vita.
Cartoons che infine parlano, si agitano, fino a prendere un volto, un'anima, un'identità precisa, fino ad assomigliare guarda caso a quelle perfide celebrità che ignobilmente ci stanno accanto.
Francesco Castellini